Oggi siamo sommersi di immagini e di fotografie, ogni giorno ne vediamo a centinaia, sono parte integrante del nostro vivere. Giornali, riviste, cartelloni pubblicitari e social ne sono pieni. Quanto spesso vi accade di soffermarvi a leggere un articolo o il messaggio riportato perché attratti dalla fotografia/immagine riportata?
Quanto incide una fotografia?
La fotografia è un mezzo di comunicazione. Ma cosa comunica? Chi la realizza vuole comunicare un messaggio che però non è sempre quello poi percepito dal fruitore.
Ognuno di noi ha una sua percezione che deriva dalle personali esperienze di vita, ognuno di noi può vedere qualcosa di diverso nella stessa immagine. Questo accade sopratutto quando non veniamo guidati nella lettura di una fotografia; difatti non mettere né titolo né didascalia può essere una scelta, non una dimenticanza, ma una scelta fatta dall’autore per lasciare una totale libera interpretazione della stessa. Quando invece si pone un titolo e/o una didascalia si dà una sorta di guida nella lettura ma dentro di noi si accenderanno comunque emozioni diverse.
In copertina c’è una fotografia di Roberta (vedi la pagina a lei dedicata).
Dualità: quando sei sola non ti rimane che parlare con te stessa e se hai la forza di farlo hai anche la forza di uscirne.
Con questa fotografia ho voluto rappresentare la solitudine che si prova ad essere recluse in una casa. Distanti dal mondo esterno, distanti dalla socialità.
Solitudine ed incomprensione. Muoversi in una gabbia di vetri, osservare il mondo da dentro una prigione fatta di privazioni e di dinieghi. L’unica persona che ti può capire sei tu, il tuo io. Puoi guardarti allo specchio e parlarti, puoi cercare conforto nella tua immagine riflessa, è la tua unica compagnia è la tua unica salvezza.
Forse questo periodo di lockdown e di quarantena ha permesso a molti di capire cosa significa essere chiusi in casa senza contatti col mondo esterno, se per noi può essere stato difficile con a disposizione internet e il cellulare con cui chiamare e vedere in video chiamata amici e parenti, provate ad immaginare di essere rinchiusi senza poter comunicare. Soli con voi stessi.